Essendo interessata agli alberghi (e appassionata di email marketing) ricevo più o meno quotidianamente un buon numero di newsletter di hotel. Alcune le salvo, poichè potrebbero essermi utili come fonte di ispirazione. La maggior parte, invece, le cestino alla prima occhiata.
Sono cinica? Troppo esigente? Ricevo troppe email e quindi tendo a cestinarle senza pensarci troppo?
Non credo, sono semplicemente un utente digitale, come te. Che ha poco tempo da perdere, molte email da leggere ed una soglia di attenzione abbastanza limitata.
E così ho pensato di recuperare dal cestino qualche esempio per analizzarle insieme, vedere quali siano gli errori più comuni. E scoprire anche che a volte, l’errore si trasforma in orrore!
Newsletter “GLACIALE”
Questa che vediamo qui sotto è la newsletter di un bell’hotel di Abano Terme (lo so perchè ci sono stata qualche anno fa). 4 stelle, camere grandi e confortevoli, il punto di forza è la Spa, davvero notevole.
Purtroppo però, il centro benessere con le piscine interna ed esterna non compaiono affatto in questa news.
Abbiamo un’immagine generica senza lode e senza infamia che non aggiunge nulla al contenuto, ed una piccola foto di una camera.
La comunicazione non rispecchia l’ambiente elegante e raffinato che in effetti si respira nella struttura, ma anzi, appare a tratti piuttosto grossolana.
Mi riferisco in particolare al bollino con bandiera italiana sfumata (forse sono io a non cogliere il lato patriottico della news!) ma anche e soprattutto al terribile errore di ortografia che ricorre nei due box in basso (“Massagio” con un G sola!!!).
Naturalmente è evidente anche l’errore di visualizzazione in cui il numero delle notti si sovrappone alla frase successiva.
In generale il testo suona come una minaccia, più che come un caloroso invito.
Frasi come: “la foto della camera…..è puramente indicativa” oppure “è possibile prenotare altre tipologie di camere con un supplemento”, oppure “non cumulabile con altre iniziative in corso” mi spaventano, mi ricordano il regolamento di un concorso, mi suggeriscono rigidità e freddezza, esattamente il contrario di quello che cerco in un weekend romantico in un albergo con una bella SPA.
L’errore alla base è anche pensare che sia sufficiente un’email per convincere gli utenti ad acquistare un servizio e che non occorra stabilire un rapporto di fiducia con loro, basato anche sull’ascolto.
Newsletter “INDOVINA CHI SONO?”
Il secondo esempio che riporto invece riguarda un albergo di Rimini.
La cosa più divertente di questa news è che non compare in nessun punto il logo dell’Hotel, nè il suo nome. So di chi si tratta perchè lo vedo dall’indirizzo mail da cui mi arriva questa comunicazione.
Si propone come “albergo fronte mare” e va bene, ma sono perplessa sulla scelta della fotografia. L’occhio mi cade inesorabilmente sui due aspetti meno affascinanti: i balconi spogli in cemento di un palazzo di 6 piani e tante automobili.
Sullo sfondo c’è la spiaggia ed il mare, colto in una giornata non nitidissima, calda e umida come quasi sempre in piena estate in Riviera Romagnola (per questo le foto vanno fatte a maggio, giugno o settembre, ma questo è un altro argomento…), ma lo vedo poco e male.
I pacchetti sono descritti in modo discorsivo. Non un elenco puntato, ne’ un grassetto, men che meno una call to action (neanche un link all’offerta corrispondente sul sito).
La frase “Leggi le nostre recensioni su TripAdvisor” non linka da nessuna parte, però sotto un divisorio tratteggiato abbiamo un generico “Leggi Tutto” che porta, questa volta sì, sulla pagina di TripAdvisor.
Ma soprattutto, cos’è l'”acqua di cortesia”?
Newsletter “VINTAGE”
Alzi la mano chi ha voglia di leggere la news qui sotto!! (Sì, è una news…)
Incredibile ma vero, esistono ancora alberghi (5 stelle!) che inviano cose come questa.
Non una foto, non un logo, neanche i cataloghi delle agenzie viaggio dei primi anni ’90 erano così fitti di parole.
Maiuscole, virgole, grassetti e colori buttati lì a caso come il becchime alle galline!
I nomi delle località (ischia, lacco ameno…) in minuscolo, come pure il nome dell’hotel.
Però la parola “Bevande” compare sempre con l’iniziale maiuscola (immagino allo scopo di evidenziare il fatto che siano incluse!)
Comunicazione confusionaria, ridondante, inefficace e oltremodo ANTICA, però utile a ricordarci come eravamo ai tempi in cui approcciavamo alle prime mail.
Due cose da tenere a mente:
1. Chi riceve la nostra newsletter NON vuole conoscere le nostre meravigliose offerte.
Se fosse interessato andrebbe sul sito o su una OTA. Sforziamoci di scrivere cose interessanti: un evento in zona, una cosa divertente successa in hotel, la soddisfazione per un obiettivo raggiunto in termini di recensioni, sono solo alcuni esempi.
2. Segmentare il database: non ha senso inviare a tutti le stesse comunicazioni
3. Rileggere, rileggere, rileggere, prima di fare click su INVIA.
Vale anche per me. 😉
Un commento
bravoe puntuale come sempre!!!